Falce e fumetto: storia della stampa periodica socialista e comunista per l'infanzia in Italia, 1893 - 1965
In: Nerbiniana 5
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In: Nerbiniana 5
In this contribution we combine the "education in emergencies" concept with a historiographical perspective, investigating the increase in juvenile delinquency in Italy following the end of the Second World War that resulted from the loosening of family ties and the decline in the parental monitoring of children, as well as from malnutrition, overcrowded living conditions in poor quality housing and the general collapse of public morality. This worrying situation immediately attracted the attention of the public authorities, who tried to remedy it either through repressive interventions – with the establishment of Juvenile Police Offices and the activity of the Juvenile Courts – or through educational and caregiving interventions aimed at the recovery of young offenders and their reintegration into school, such as those promoted by the Board of Education, the National Centre or Social Prevention and Defence, the National League for the Moral Protection of Children and the numerous spontaneous committees of various political leanings that sprang up all over Italy. ; Nel presente contributo intendiamo declinare il concetto di "pedagogia dell'emergenza" in chiave storiografica, indagando l'incremento della delinquenza minorile in Italia all'indomani della fine della Seconda guerra mondiale a causa dell'allentamento dei legami famigliari e della vigilanza genitoriale sui minori, dalla malnutrizione, dalla promiscuità abitativa, oltre che dal generalizzato tracollo della moralità pubblica. Questo preoccupante fenomeno attirò immediatamente l'attenzione delle istituzioni, che tentarono di porvi rimedio sia con interventi repressivi – con l'istituzione di Uffici di polizia minorile e l'attività dei Tribunali per i minorenni – sia con interventi educativi e assistenziali intesi al recupero dei giovani traviati e il loro reinserimento scolastico, come quelli promossi dal Ministero della Pubblica Istruzione, dal Centro nazionale di prevenzione e difesa sociale, dall'Ente nazionale per la protezione morale del fanciullo e dai numerosi comitati spontanei di varia inclinazione politica sorti un po' in tutta Italia.
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The dissemination of a particular public image of rural schools ―ever since the poorest and most disadvantaged schools― has frequently been used by the ruling classes and / or political parties to document the rate of modernity and/or backwardness of the national school system, depending on the respective propaganda needs. Moving from the first photographic surveys conducted in Southern Italy in 1920s by the associations engaged in the socio-economic integration of the South into the Unitary State to get to the photo reportages published in some magazines in the 1950s, the article analyses in depth the manipulation of the public image of these particular schools as it emerges by the circulation of such photographs on daily newspapers and magazines, which reveals its propagandistic use over time. ; La difusión de una determinada imagen pública de las escuelas rurales —desde siempre las escuelas más pobres y desfavorecidas— ha sido utilizada frecuentemente por las clases dirigentes y/o los partidos políticos de la oposición para documentar la tasa de modernización y/o de atraso del sistema educativo nacional, de acuerdo con las respectivas necesidades propagandísticas. El artículo ―moviéndose entre las primeras encuestas fotográficas realizadas en las regiones del Sur de Italia por asociaciones meridionalistas en los años 20 y los reportajes fotoperiodísticos publicados en algunas revistas en los años 50, pasando por la cesura fascista― pretende estudiar las alteraciones de la imagen pública de este tipo particular de escuelas comprobables en Italia en el período de tiempo indicado a través del análisis de fotografías escolares publicadas en periódicos diarios y revistas, centrándose en el uso propagandístico que de las mismas se hizo a lo largo de treinta años. ; The dissemination of a particular public image of rural schools ―ever since the poorest and most disadvantaged schools― has frequently been used by the ruling classes and / or political parties to document the rate of modernity and/or backwardness of the national school system, depending on the respective propaganda needs. Moving from the first photographic surveys conducted in Southern Italy in 1920s by the associations engaged in the socio-economic integration of the South into the Unitary State to get to the photo reportages published in some magazines in the 1950s, the article analyses in depth the manipulation of the public image of these particular schools as it emerges by the circulation of such photographs on daily newspapers and magazines, which reveals its propagandistic use over time.
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Il presente contributo si propone di ricostruire la storia del primo vero museo della scuola italiano, il Museo Nazionale della Scuola di Firenze, fondato nel 1937 da Giovanni Calò all'interno del palazzo che accoglieva la Facoltà di Scienze Politiche e Sociali in via Laura e trasferito nel 1941 all'interno della prestigiosa cornice di Palazzo Gerini, sede del Centro Didattico Nazionale. Il museo ebbe una gestazione travagliata. Il suo primo nucleo, infatti, fu costituito dal Museo Didattico Nazionale, fondato dal Calò nel 1929 al fine di raccogliere il materiale ricevuto dalle scuole e dagli istituti educativi di tutto il paese ed esposto tra il marzo e l'aprile del 1925 all'interno dei padiglioni della grande Mostra Didattica Nazionale di Firenze. La genesi di questo museo è interessante in quanto esso si ispira inizialmente al modello del museo pedagogico di stampo tardo-ottocentesco, caratterizzandosi come luogo di raccolta del materiale didattico prodotto nelle scuole di ogni ordine e grado e come laboratorio per la formazione e l'aggiornamento degli insegnanti, e si trasforma successivamente in un vero e proprio museo della scuola, che ripercorre all'interno delle proprie sale la storia della scuola e delle istituzioni educative dall'età antica fino alla contemporaneità, con annesso un centro di documentazione e una biblioteca specializzata che ereditano e anzi incrementano le funzioni di formazione e aggiornamento degli insegnanti.
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